La birra artigianale esiste

08.07.2016

Da poco il Senato ha approvato il disegno di legge titolato: DELEGHE AL GOVERNO E ULTERIORI DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE, RAZIONALIZZAZIONE E COMPETITIVITA’ DEL SETTORE AGRICOLO E AGROALIMENTARE, NONCHE’ SANZIONI IN MATERIA DI PESCA ILLEGALE, recante DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRODUZIONE DELLA BIRRA ARTIGIANALE agli artt. 35 (Denominazione di birra artigianale) e 36 (Filiera del luppolo). 

Il d.d.l. in sostanza descrive e definisce cos'è la birra artigianale, sintetizzando:

1. La b.a. non è pastorizzata.

2. La b.a. non è microfiltrata.

3. La b.a. è prodotta da piccoli birrifici indipendenti:

- Legalmente ed economicamente indipendenti da altri birrifici (ovvero non controllati da altri).

- Che utilizzano impianti fisicamente distinti da qualsiasi altro birrificio.

- Che non operino sotto licenza.

- Che producono un massimo di 200 mila hl (ettolitri) annui, comprese le eventuali birre prodotte per terzi. Tale quantitativo si allinea all’attuale direttiva europea. Questo lascia ampio margine di crescita ai nostri micro- birrifici italiani che (di media) producono 600 hl annui.

4. Le beerfirm/conto terzi potranno avvalersi della definizione di “birra artigianale” solo se il birrificio produttore è allineato ai punti 1-2-3.

5.  Nell’articolo riguardante la Filiera del luppolo si palesa la volontà di fornire supporto e finanziamenti (da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) per progetti di ricerca e sviluppo per la produzione e i processi di prima trasformazione, per la ricostituzione del patrimonio genetico del luppolo e l’individuazione di corretti processi di meccanizzazione.

Dopo tanti anni di dubbi e incomprensioni, abbiamo finalmente univocità e chiarezza, necessari per valorizzare la “birra artigianale” italiana.