HB Münchner Weisse: l'assaggio

23.07.2018

Münchner Weisse vuol dire veramente la bianca di Monaco o significa anche qualcos’altro? Per capire meglio il senso di questa domanda bisogna indagare sulla pronuncia bavarese della lingua tedesca. Spesso la ‘z’ viene detta come se fosse una ‘s’, un po’ come accade per i parlanti romagnoli (ma anche per non pochi emiliani) nei confronti della stessa lettera. Il risultato è che Weizen (frumento) è diventato Weisse (bianco). Guarda caso ‘birra bianca’ è anche la definizione che in Belgio danno di un’analoga birra di frumento. Ecco come una pronuncia diversa può anche dare un significato (e un senso) diversi. Normale è la sua titolazione alcolica (5,1 gradi) che parte da 12 gradi Plato nel mosto. La schiuma della Münchner Weisse è vicina alla perfezione: fine, compatta, aderente, persistente e cremosa come un gelato da passeggio. L’aspetto di una Hefeweizen non può essere che torbido, intriso com’è da una congerie di lieviti che profumano con eleganza l’area circostante al bicchiere. Grande intensità e deliziosa finezza olfattiva gratificano le nari di chi si appresta a degustarla.
Al naso due sentori classici delle Hefeweizen, banana e pera Williams, si manifestano nella loro versione più matura, oseremmo dire esotica. Nel frattempo i persistenti sentori citrici conferiscono alla birra una freschezza quasi balsamica. Al palato è ben presente la frutta esotica (ananas e lychees) a cui si contrappone un’essenza di fragola che ricorda più il chewing gum di quel gusto che il frutto stesso. La frizzantezza è all’altezza delle aspettative. Non bisogna infatti dimenticare che le Weizenbier sono fra le tipologie più carbonate del mondo brassicolo: non di rado eccedono i 7 grammi per litro di anidride carbonica e le birre lager di base sono ancorate a 4,5 grammi per litro.
Corpo leggero quasi scarno, il che presuppone una buona bevibilità. Come di consueto l’amaro per le Weizenbier è soltanto percettibile. Molto elegante l’equilibrio gustativo e ottima la ricchezza retrolfattiva, che si avvale della partecipazione di molti esteri leggeri in rappresentanza di numerosi sentori fruttati. La persistenza retrolfattiva però non va oltre la sufficienza, come del resto ampiamente previsto dalla tipologia in questione.

 

ABBINAMENTI GASTRONOMICI:
Vi sono parecchi modo di intendere l’abbinamento con le Weizenbier. C’è chi sostiene che il classico Weisswurst con senape dolce, magari tradizionalmente consumato come prima colazione, sia tuttora il massimo. Un’altra corrente di pensiero invece le vede abbinate a carni di manzo lessate accompagnate da varie salse a base acidula (ketchup, salsa verde, crema di rafano e senape media). Una terza ideologia invece le vuole accostare a pesce bianco non fritto o a insalata di frutti di mare (cefalopodi e molluschi) condita con limone ed erbe aromatiche. A titolo personale aggiungo che sottaceti e pane nero con Hefeweizen sono gli ingredienti per un soddisfacente spuntino di metà pomeriggio.

 

fonte: Cantina della Birra